mercoledì 31 ottobre 2012

Wishlist #3

Purtroppo non sarò presente alla famosa fiera del Lucca Comics & Games di quest'anno. Conto di rifarmi alla prossima e nel frattempo vi presento la mia "wishlist mangosa" per quanto riguarda i numeri uno in uscita in questo periodo.
Li ho messi in ordine di interesse: dall'immancabile all'acquisto per curiosità.





1. Kimagure Orange Road, di Izumi Matsumoto. (Ac
C'è bisogno che ve ne parli? Chi di voi non ha mai visto E' quasi magia Johnny, dai! Ammetto che negli anni dell'infanzia non lo apprezzai quanto adesso. Ma appunto, visto che di recente ho avuto modo di godermelo per bene, non può mancare almeno un pezzo di questa ristampa nella mia accurata collezione. Almeno uno 'u.u'
2. Il mondo di Ran, di Aki Irie. (Ac
I disegni sono a dir poco sorprendenti, il titolo in sé mi incuriosisce non poco. La J-Pop ha occhio, bisogna dirlo. Il numero dei volumi per ora è contenuto, solo 4, ma si tratta di un'opera in corso quindi ci farà penare un po.
3. Usagi Drop, di Yumi Unita. (Ac)
Sia benedetta la GP publishing che ci fa l'onore di editare questa dolcissima storia. Stringe il cuore, è impossibile non amarla! L'ho conosciuta in versione animata e mi hanno anticipato la conclusione "cartacea" che fa storcere un tantino il naso... ma non giudico a priori. Questo numero 1 dovrà essere mio, per forza!
4. Silver Spoon, di Hiromu Arakawa. (Ac
Ecco un'altra offerta, stavolta dalla Planet Manga, €1,99 fino al 25 Novembre.
Il titolo è ben recensito in giro. Sembra esser stato accolto con un sorriso anche ai meno interessati alle tematiche agrarie... ben venga allora.
5. Samidare, di Satoshi Mizukami. (Ac
Fondamentalmente ad allettarmi è l'offerta lancio della Flashbook: €1,90 per tutto il mese di Novembre. L'opera conta in tutto 10 volumi e anche se non dovessi prenderli tutti, un volume in libreria non guasterebbe.

martedì 30 ottobre 2012

Scaffali da sogno!

Qualche settimana fa Alle falde del Kilimangiaro parlarono di una professoressa italiana che lavora all'estero, e grazie alla sua posizione lavorativa le è consentito il libero ingresso in una delle più belle biblioteche al mondo.
In questi giorni mi sono documentata, ed ho notato che sono state stilate numerose classifiche sulle biblioteche. Quelle per vasta scelta, quelle per dimensioni, quelle per lo sfoggio architettonico... Inutile proporvi la solita solfa anche qui! Vi dico però che la classifica che più mi aggrada è quella che mi colpisce l'occhio. Di quelle che ti fanno entrare tra le mura della biblioteca, come se ci fossi anche tu a passeggiare tra quelle colonnine e ad odorare quelle pagine che sanno di vecchio.

La Top che vi voglio proporre oggi è un qualcosa di molto più accessibile - relativamente accessibile. Si tratta di idee per la casa che riguardano stanze relax/studio e il design ideale e originale per esse... ovviamente, una casa da sogno con una mobilia fantasiosa.

 


Mi piace non poco l'idea di incastrarmi tra i libri. Avere la propria cuccietta, nicchia, vicino alle cose che ami. 
Decisamente più scomodi sono i libri che trovano il proprio spazio nelle poltrone. Prima di tutto, o le poltrone sono rigide, o i libri cascano o peggio... si ammaccano.

 

 


Per quanto siano divertenti questi scaffali dalle forme più disparate, ciò che richiedono è spazio. Spazio per occupare una parete in maniera un po dispersiva... diverso dal comodino in cui sono incastonati i libri pur di investire ogni spazio.
E' buona l'idea di sfruttare il sottoscala, ma ancora più bella è la il piano-libreria, no?

 


martedì 16 ottobre 2012

I miei sei scatti per voi

Spesso e volentieri utilizzo immagini mie, scattate con la mia misera digitale e poi ritoccate per dargli un tocco più sofisticato o vissuto. Trovo sia un modo più personale di condurre il blog.
Eccone alcune che ho scattato nel tempo.





Per visualizzarle perfettamente basta cliccare le immagini e queste prontamente si ingrandiranno.

La prima foto risale al mese di Maggio. Qualche giorno dopo il Comicon di Napoli, ho raccolto i miei acquisti e li ho disposti - quasi tutti - sul tavolino... Quanti manga eh!
La mia manina con il pollice smaltato in rosso regge il caro Kyon (così ho battezzato il mio eBook-reader).
I numeri uno di Tex e Spiderman acquistati da mio padre.
Una pagina del Corriere della Sera di questa estate.
Due recenti miei acquisti: L'ultima Canzone per mio fratello e Proiettili di Zucchero (vol.1) per me.
L'ultimo scatto che risale a un paio di settimane fa. Sono andata ad una mostra di musica e c'erano delle riproduzioni artistiche dei cd. Assemblaggi molto fantasiosi. Tra cui questo.

domenica 14 ottobre 2012

Jai guru deva om

L'altra notte provavo a dormire e non mi riusciva molto bene. Avete presente quando il corpo è stanchissimo e davvero non riesci a stare in piedi, e allora ti rechi obbediente a letto. Ti infili sotto le coperte e sei pronto a dormire. Il corpo è pronto, prontissimo, altroché. Però non si è sintonizzato con i piani alti. Quella testa così piena e attiva. Frulla, macina, frulla. Un vortice di pensieri che non ti lasciano in pace... non ti lasciano riposare. E nel mentre che cerchi di darti una regolata con le poche forze che hai... senti i rumori circostanti.

Dalla stanza a fianco sento una canzone come sottofondo di un servizio di non so bene cosa.
Memorizzo un paio di frasi e finalmente dormo.
Il mattino seguente scrivo diligentemente le parole "Nothing's gonna change my world" e mi rendo conto che la canzone l'avevo già sentita.

Altri non era che Across the Universe dei The Beatles - cioè, alla tele davano un rifacimento, ma non c'è niente di meglio dell'originale!

Words are flying out like / endless rain into a paper cup / They slither while they pass / They slip away across the universe /  Pools of sorrow waves of joy are drifting / thorough my open mind / Possessing and caressing me / Jai guru deva om 

:)

giovedì 11 ottobre 2012

«Non parlare» - Mo Yan

Un paio di giorni fa vi avevo fatto i nomi dei candidati più discussi al Premio Nobel per la Letteratura. In questi giorni si parlava tanto spesso di Haruki Murakami come il favorito numero uno. Negli articoli sul web lo si incoronava come rappresentante della cultura pop nel caso il premio fosse stato attribuito allo scrittore nipponico. Ed invece il premio è andato al numero due. Il "secondo favorito", Mo Yan.
Lo pseudonimo scelto da Guan Moye non è stato casuale. Difatti il significato di questo suo falso nome è «Non parlare»: un probabile riferimento alla propria riservatezza come persona - che non ha rilasciato alcuna opinione in merito alla sua candidatura al Nobel - e alle sue idee sottilmente velate ma palesi all'interno delle sue opere. Lo scrittore 57enne della Cina non manca di insinuare critiche al sistema politico della propria nazione.

Personalmente, ammetto di aver fatto il tifo per Murakami fino alla fine. E' uno scrittore geniale! Come ogni genio che si rispetti ha uno stile interessante con cui sa gestire una certa atmosfera. I contenuti sono sfacciati, spesso umoristici e deprimenti. Si alternano queste fasi nei suoi racconti calati all'interno di un contesto culturale che non l'autore non vuole ignorare, e che quindi fa riferimento. E' probabilmente un pazzoide visto che al suo interno ha così tanto da esprimere e non può esser riconducibile ad una sola tendenza, una sola atmosfera. Lui stesso si definisce strano. Nella vita è razionale ma nelle opere è strano.

Ci tenevo a fare questa breve parentesi sul mio favorito. Ma ora torniamo al real vincitore, di cui spero un giorno d'avere il tempo di informarmi a dovere.
Se ancora questo volto e questo nome non vi dicono nulla, sappiate che Mo Yan è l'autore di Sorgo Rosso, un'opera che ha curato anche nella sceneggiatura cinematografica, che gli è valso l'Orso d'Oro al Festival di Berlino del 1988.

martedì 9 ottobre 2012

Il rumore dei libri.

Ci sono un bel po di novità dal mondo letterario. E un blog incentrato su di esso non può esimersi dal commentarle o quanto meno renderle note.

Il 27 Settembre le librerie inglesi sono state sommerse di acquirenti. Il motivo? La nuova opera dell'acclamatissima J.K. Rowling. Si parla di libri per adulti stavolta (ma perché? il fantasy è per forza infantile? umpf!), che ha il nome di The Casual Vagancy. L'uscita italiana - sempre edita dalla Salani - è prevista per Dicembre. Non disperate, potremo godercelo prima delle feste o, forse, trovarcelo sotto l'albero. Il tempo c'è.
Preparatevi ad un'altra Rowling. Svestita dal perbenismo e la discrezione a cui ci aveva abituata con Harry Potter. C'è sesso, ci sono parolacce e c'è anche la morte. La cittadina è descritta in maniera pura e ostica attraverso i suoi abitanti.
Non vedo l'ora di avere tra le mani questo volume e capire fin dove si è spinta la sperimentazione e il genio di quest'artista.
6 Dicembre, data da segnare.
Ieri la Medicina, oggi la Fisica, domani la Chimica.
Ma ciò che mi preme sono le premiazioni di Giovedì 11 Ottobre per il Premio Nobel per la Letteratura 2012.
Gran favorito - e speriamo non sia un fuoco di paglia tutto questo vociferare - è Haruki Murakami. Mi fa molto piacere, e sostengo questo scrittore dal fascino funesto.
Altri candidati all'ambito premio sono Mo Yan, William Trevor, Bob Dylan, Chinua Achebe, Adonis, Assai Djebar, und so weiter. Tra i nomi italiani figurano Dacia Marini, Umberto Eco e Andrea Camilleri.

A seguire, venerdì verrà assegnato il Premio Nobel per la Pace; e anche questa serata mi incuriosisce. Chissà a chi verrà attribuito.



lunedì 8 ottobre 2012

La vita di un sognatore.

Urca, che assenza!
E' colpa degli esami le cui date si accavallano e creano un grumo nella linea del tempo, un concentrato di giorni in cui sei completamente occupata - anche quando non studi - a pensare agli esami. Fortunatamente questa sessione ha portato bei risultati, oltre alle solite paranoie esistenziali...
Comunque sia, la volta scorsa vi parlavo de Le notti bianche di Dostoievski.
Non pensate alla solita polpetta pesante, suvvia. Certo il linguaggio è bello alto, e se non hai vissuto sulla propria pelle certe esperienze, ti sembra che l'autore si faccia delle pippe mentali assurde... il che non è poi tanto sbagliato in fin dei conti. Ma queste "pippette" fanno davvero parte dell'animo umano. Sono così concrete e tangibili che le parole utilizzate mi hanno spaventata.
Ti ci riconosci, ti ci immergi - nelle parole intendo. Ti commuovi nel pensare che allora non sei solo a questo mondo, non sei la pecora nera, l'eccezione, c'è un intero gregge di gente singolare e senza padrone... un gregge che non sa condurre la propria vita e cerca le risposte dentro di sé. Puntualmente, non si trova mai una risposta adeguata, una chiave per aprire la grande porta che ci conduce alla felicità.
E allora cerchi, e scavi con le unghie così in profondità da non capire più fin quando potrai continuare a farti del male dall'interno.
Ci si sabota da soli. E questo fa ancora più male.
Ci si chiama sognatori, perché della realtà non hai ancora ben capito cosa fartene.
Non sai adeguarti ad essa e vivi dell'insaziabilità della tua immaginazione, sempre ferventemente immersa in un turbine di pensieri che fanno più male che bene... ma come farne a meno?
E allora ti senti sola. O almeno incompresa.

Allora sai cosa devi fare?
Prendi questo libro, aprilo e leggilo. Qualcosa di te, dei tuoi pensieri inespressi, inevitabilmente lo troverai. E allora capirai che infondo siamo tutti in cerca delle stesse risposte. Semplicemente noi siamo i "prescelti" che le cercano in maniera errante e infelice. Ma prima o poi, spero che tutti noi troveremo la nostra strada maestra. Nàstenka!

L'opera conta meno di un centinaio di pagine, abitate da soli due personaggi. Questa storia non è propriamente una storia, ma sono racconti di un vissuto interiore, di un non-vissuto per l'inadeguatezza di una persona quadrata in una vita troppo tonda. Lo stile può risultare un po pesante, e siccome i concetti sono astratti e si inerpicano nella descrizione di sensazioni del profondo, è inevitabilmente abbastanza articolato. Sembra che i discorsi siano stati buttati giù tutti d'un fiato sulla carta.
E' una lettura estremamente consigliata a chi cerca di spiegarsi qualcosa di sé.
Vi lascio con un estratto significativo (almeno per me).


[...] perché mi vengono talvolta dei momenti di una tale angoscia, di una tale angoscia! Perché comincia già a sembrarmi in quei momenti che non sarò mai capace di cominciare a vivere una vita vera, perché già mi è parso di aver perduto ogni tatto, ogni fiuto per il reale, il presente; perché, infine, ho maledetto me stesso; perché dopo le mie notti fantastiche mi vengono quei momenti di lucidità che sono orribili! Intanto senti come intorno a te strepiti e si aggiri nel turbine della vita la folla umana, senti, vedi, come vivano gli uomini - vivono nella veglia, vedi, che la loro vita non è interdetta, che la loro vita non si dissiperò come un sogno, come una visione, [...]
[...] perché tu diventi pure adulto, esci dai tuoi ideali di prima: essi vanno in polvere, in frantumi; se poi non c'è un'altra vita, ti tocca di costruirla con quei medesimi frantumi. E intanto l'anima chiede e vuole qualcos'altro! E invano il sognatore rovista, come nella cenere, fra i suoi vecchi sogni, cercando in quella cenere almeno una favilla da rianimare col soffio, per scaldare col rinnovato fuoco il cuore intiepidito e risuscitare in esso tutto ciò che prima era così caro, che toccava l'anima, che faceva fervere il sangue, che strappava le lagrime dagli occhi e ingannava sontuosamente!
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