domenica 11 novembre 2012

L'acquisto conveniente.

Manca più di un mese a Natale, ma di certo molti di voi sapranno che l'anno scorso è entrata in vigore una banalissima novità... Per "salvaguardare la cultura" durante il periodo festivo i negozianti dovranno evitare gli sconti in quanto ciò rende la cultura un qualcosa di commerciale.
*TONF*
Pardon, le braccia mi son cadute. Le ho appena riattaccate, don't worry ;) Lo stivale si fa sempre più intelligente, e la lettura diventa un hobby di lusso sempre più. Per fortuna ci pensano i nostri editori a fare sconti del 25% circa nel mese di Novembre. E io ne approfitto! Non sto qui ad elencarvi i titoli in offerta, ma quelli in offerta che più mi interessano.



Libri letti e consigliati:
Norwegian wood di Haruki Murakami, Einaudi 9.90

1984 di George Orwell, Mondadori 7.12L'ombra del vento di Carlos Ruiz Zafon, Mondadori 9.75L'isola di Arturo di Elsa Morante, Einaudi 9.00

La solitudine dei numeri primi di Paolo Giordano, Mondadori 9.75

Libri non letti che mi interessano:
La caduta dei giganti di Ken Follett, Numeri Primi 11.25

Venuta al mondo di Margaret Mazzantini, Mondadori 10.50

Fight Club di Chuck Palahniuk, Mondadori 7.12

L'ombra del vento di Carlos Ruiz Zafon, Mondadori 9.75

sabato 10 novembre 2012

Penna Awards II


Buonasera. Giungo da un periodo ricco di impegni universitari - a dire il vero ci sto ancora immersa -, si parla di tesi, di esami (gli ultimi), e c'è sempre meno tempo per leggere o per creare un post degno di nota. Eppure non mi dimentico del blog, anzi. Avevo promesso un appuntamento a stagione, ed ecco qui la seconda edizione della premiazione indetta dal medesimo blog, che prende il nome di Penna Awards
Il regolamento è lo stesso della volta scorsa, ma ribadisco non solo le caratteristiche dei tre premi, ma anche l'invito ad auto pubblicizzare i vostri spazi web. Ci rivediamo fra due settimane!



La premiazione avverrà con la suddetta divisione:

Miglior Blog
Uno spazio web capace di accogliere e stimolare l'utenza.

Aspetto curato, aggiornamento costante e scrittura gradevole.

Miglior Post
Post originale, brillante, con una presentazione grafica accattivante.
Argomento trattato in maniera appassionata,
capace di cogliere aspetti particolari del tema trattato.
Rientrano nella categoria le recensioni, le anteprime,
le trattazioni, racconti originali e gli slice of life.

Premio Simpatia
E' un premio del tutto personale, la cui motivazione varia a seconda dei casi.
Può esser dedicato agli autori più coinvolgenti o assennati. 
Ai blog dalla costruzione più ampia o dalla grafica accogliente.
Può anche capitare che venga assegnato a ben due blog/blogger.

mercoledì 31 ottobre 2012

Wishlist #3

Purtroppo non sarò presente alla famosa fiera del Lucca Comics & Games di quest'anno. Conto di rifarmi alla prossima e nel frattempo vi presento la mia "wishlist mangosa" per quanto riguarda i numeri uno in uscita in questo periodo.
Li ho messi in ordine di interesse: dall'immancabile all'acquisto per curiosità.





1. Kimagure Orange Road, di Izumi Matsumoto. (Ac
C'è bisogno che ve ne parli? Chi di voi non ha mai visto E' quasi magia Johnny, dai! Ammetto che negli anni dell'infanzia non lo apprezzai quanto adesso. Ma appunto, visto che di recente ho avuto modo di godermelo per bene, non può mancare almeno un pezzo di questa ristampa nella mia accurata collezione. Almeno uno 'u.u'
2. Il mondo di Ran, di Aki Irie. (Ac
I disegni sono a dir poco sorprendenti, il titolo in sé mi incuriosisce non poco. La J-Pop ha occhio, bisogna dirlo. Il numero dei volumi per ora è contenuto, solo 4, ma si tratta di un'opera in corso quindi ci farà penare un po.
3. Usagi Drop, di Yumi Unita. (Ac)
Sia benedetta la GP publishing che ci fa l'onore di editare questa dolcissima storia. Stringe il cuore, è impossibile non amarla! L'ho conosciuta in versione animata e mi hanno anticipato la conclusione "cartacea" che fa storcere un tantino il naso... ma non giudico a priori. Questo numero 1 dovrà essere mio, per forza!
4. Silver Spoon, di Hiromu Arakawa. (Ac
Ecco un'altra offerta, stavolta dalla Planet Manga, €1,99 fino al 25 Novembre.
Il titolo è ben recensito in giro. Sembra esser stato accolto con un sorriso anche ai meno interessati alle tematiche agrarie... ben venga allora.
5. Samidare, di Satoshi Mizukami. (Ac
Fondamentalmente ad allettarmi è l'offerta lancio della Flashbook: €1,90 per tutto il mese di Novembre. L'opera conta in tutto 10 volumi e anche se non dovessi prenderli tutti, un volume in libreria non guasterebbe.

martedì 30 ottobre 2012

Scaffali da sogno!

Qualche settimana fa Alle falde del Kilimangiaro parlarono di una professoressa italiana che lavora all'estero, e grazie alla sua posizione lavorativa le è consentito il libero ingresso in una delle più belle biblioteche al mondo.
In questi giorni mi sono documentata, ed ho notato che sono state stilate numerose classifiche sulle biblioteche. Quelle per vasta scelta, quelle per dimensioni, quelle per lo sfoggio architettonico... Inutile proporvi la solita solfa anche qui! Vi dico però che la classifica che più mi aggrada è quella che mi colpisce l'occhio. Di quelle che ti fanno entrare tra le mura della biblioteca, come se ci fossi anche tu a passeggiare tra quelle colonnine e ad odorare quelle pagine che sanno di vecchio.

La Top che vi voglio proporre oggi è un qualcosa di molto più accessibile - relativamente accessibile. Si tratta di idee per la casa che riguardano stanze relax/studio e il design ideale e originale per esse... ovviamente, una casa da sogno con una mobilia fantasiosa.

 


Mi piace non poco l'idea di incastrarmi tra i libri. Avere la propria cuccietta, nicchia, vicino alle cose che ami. 
Decisamente più scomodi sono i libri che trovano il proprio spazio nelle poltrone. Prima di tutto, o le poltrone sono rigide, o i libri cascano o peggio... si ammaccano.

 

 


Per quanto siano divertenti questi scaffali dalle forme più disparate, ciò che richiedono è spazio. Spazio per occupare una parete in maniera un po dispersiva... diverso dal comodino in cui sono incastonati i libri pur di investire ogni spazio.
E' buona l'idea di sfruttare il sottoscala, ma ancora più bella è la il piano-libreria, no?

 


martedì 16 ottobre 2012

I miei sei scatti per voi

Spesso e volentieri utilizzo immagini mie, scattate con la mia misera digitale e poi ritoccate per dargli un tocco più sofisticato o vissuto. Trovo sia un modo più personale di condurre il blog.
Eccone alcune che ho scattato nel tempo.





Per visualizzarle perfettamente basta cliccare le immagini e queste prontamente si ingrandiranno.

La prima foto risale al mese di Maggio. Qualche giorno dopo il Comicon di Napoli, ho raccolto i miei acquisti e li ho disposti - quasi tutti - sul tavolino... Quanti manga eh!
La mia manina con il pollice smaltato in rosso regge il caro Kyon (così ho battezzato il mio eBook-reader).
I numeri uno di Tex e Spiderman acquistati da mio padre.
Una pagina del Corriere della Sera di questa estate.
Due recenti miei acquisti: L'ultima Canzone per mio fratello e Proiettili di Zucchero (vol.1) per me.
L'ultimo scatto che risale a un paio di settimane fa. Sono andata ad una mostra di musica e c'erano delle riproduzioni artistiche dei cd. Assemblaggi molto fantasiosi. Tra cui questo.

domenica 14 ottobre 2012

Jai guru deva om

L'altra notte provavo a dormire e non mi riusciva molto bene. Avete presente quando il corpo è stanchissimo e davvero non riesci a stare in piedi, e allora ti rechi obbediente a letto. Ti infili sotto le coperte e sei pronto a dormire. Il corpo è pronto, prontissimo, altroché. Però non si è sintonizzato con i piani alti. Quella testa così piena e attiva. Frulla, macina, frulla. Un vortice di pensieri che non ti lasciano in pace... non ti lasciano riposare. E nel mentre che cerchi di darti una regolata con le poche forze che hai... senti i rumori circostanti.

Dalla stanza a fianco sento una canzone come sottofondo di un servizio di non so bene cosa.
Memorizzo un paio di frasi e finalmente dormo.
Il mattino seguente scrivo diligentemente le parole "Nothing's gonna change my world" e mi rendo conto che la canzone l'avevo già sentita.

Altri non era che Across the Universe dei The Beatles - cioè, alla tele davano un rifacimento, ma non c'è niente di meglio dell'originale!

Words are flying out like / endless rain into a paper cup / They slither while they pass / They slip away across the universe /  Pools of sorrow waves of joy are drifting / thorough my open mind / Possessing and caressing me / Jai guru deva om 

:)

giovedì 11 ottobre 2012

«Non parlare» - Mo Yan

Un paio di giorni fa vi avevo fatto i nomi dei candidati più discussi al Premio Nobel per la Letteratura. In questi giorni si parlava tanto spesso di Haruki Murakami come il favorito numero uno. Negli articoli sul web lo si incoronava come rappresentante della cultura pop nel caso il premio fosse stato attribuito allo scrittore nipponico. Ed invece il premio è andato al numero due. Il "secondo favorito", Mo Yan.
Lo pseudonimo scelto da Guan Moye non è stato casuale. Difatti il significato di questo suo falso nome è «Non parlare»: un probabile riferimento alla propria riservatezza come persona - che non ha rilasciato alcuna opinione in merito alla sua candidatura al Nobel - e alle sue idee sottilmente velate ma palesi all'interno delle sue opere. Lo scrittore 57enne della Cina non manca di insinuare critiche al sistema politico della propria nazione.

Personalmente, ammetto di aver fatto il tifo per Murakami fino alla fine. E' uno scrittore geniale! Come ogni genio che si rispetti ha uno stile interessante con cui sa gestire una certa atmosfera. I contenuti sono sfacciati, spesso umoristici e deprimenti. Si alternano queste fasi nei suoi racconti calati all'interno di un contesto culturale che non l'autore non vuole ignorare, e che quindi fa riferimento. E' probabilmente un pazzoide visto che al suo interno ha così tanto da esprimere e non può esser riconducibile ad una sola tendenza, una sola atmosfera. Lui stesso si definisce strano. Nella vita è razionale ma nelle opere è strano.

Ci tenevo a fare questa breve parentesi sul mio favorito. Ma ora torniamo al real vincitore, di cui spero un giorno d'avere il tempo di informarmi a dovere.
Se ancora questo volto e questo nome non vi dicono nulla, sappiate che Mo Yan è l'autore di Sorgo Rosso, un'opera che ha curato anche nella sceneggiatura cinematografica, che gli è valso l'Orso d'Oro al Festival di Berlino del 1988.

martedì 9 ottobre 2012

Il rumore dei libri.

Ci sono un bel po di novità dal mondo letterario. E un blog incentrato su di esso non può esimersi dal commentarle o quanto meno renderle note.

Il 27 Settembre le librerie inglesi sono state sommerse di acquirenti. Il motivo? La nuova opera dell'acclamatissima J.K. Rowling. Si parla di libri per adulti stavolta (ma perché? il fantasy è per forza infantile? umpf!), che ha il nome di The Casual Vagancy. L'uscita italiana - sempre edita dalla Salani - è prevista per Dicembre. Non disperate, potremo godercelo prima delle feste o, forse, trovarcelo sotto l'albero. Il tempo c'è.
Preparatevi ad un'altra Rowling. Svestita dal perbenismo e la discrezione a cui ci aveva abituata con Harry Potter. C'è sesso, ci sono parolacce e c'è anche la morte. La cittadina è descritta in maniera pura e ostica attraverso i suoi abitanti.
Non vedo l'ora di avere tra le mani questo volume e capire fin dove si è spinta la sperimentazione e il genio di quest'artista.
6 Dicembre, data da segnare.
Ieri la Medicina, oggi la Fisica, domani la Chimica.
Ma ciò che mi preme sono le premiazioni di Giovedì 11 Ottobre per il Premio Nobel per la Letteratura 2012.
Gran favorito - e speriamo non sia un fuoco di paglia tutto questo vociferare - è Haruki Murakami. Mi fa molto piacere, e sostengo questo scrittore dal fascino funesto.
Altri candidati all'ambito premio sono Mo Yan, William Trevor, Bob Dylan, Chinua Achebe, Adonis, Assai Djebar, und so weiter. Tra i nomi italiani figurano Dacia Marini, Umberto Eco e Andrea Camilleri.

A seguire, venerdì verrà assegnato il Premio Nobel per la Pace; e anche questa serata mi incuriosisce. Chissà a chi verrà attribuito.



lunedì 8 ottobre 2012

La vita di un sognatore.

Urca, che assenza!
E' colpa degli esami le cui date si accavallano e creano un grumo nella linea del tempo, un concentrato di giorni in cui sei completamente occupata - anche quando non studi - a pensare agli esami. Fortunatamente questa sessione ha portato bei risultati, oltre alle solite paranoie esistenziali...
Comunque sia, la volta scorsa vi parlavo de Le notti bianche di Dostoievski.
Non pensate alla solita polpetta pesante, suvvia. Certo il linguaggio è bello alto, e se non hai vissuto sulla propria pelle certe esperienze, ti sembra che l'autore si faccia delle pippe mentali assurde... il che non è poi tanto sbagliato in fin dei conti. Ma queste "pippette" fanno davvero parte dell'animo umano. Sono così concrete e tangibili che le parole utilizzate mi hanno spaventata.
Ti ci riconosci, ti ci immergi - nelle parole intendo. Ti commuovi nel pensare che allora non sei solo a questo mondo, non sei la pecora nera, l'eccezione, c'è un intero gregge di gente singolare e senza padrone... un gregge che non sa condurre la propria vita e cerca le risposte dentro di sé. Puntualmente, non si trova mai una risposta adeguata, una chiave per aprire la grande porta che ci conduce alla felicità.
E allora cerchi, e scavi con le unghie così in profondità da non capire più fin quando potrai continuare a farti del male dall'interno.
Ci si sabota da soli. E questo fa ancora più male.
Ci si chiama sognatori, perché della realtà non hai ancora ben capito cosa fartene.
Non sai adeguarti ad essa e vivi dell'insaziabilità della tua immaginazione, sempre ferventemente immersa in un turbine di pensieri che fanno più male che bene... ma come farne a meno?
E allora ti senti sola. O almeno incompresa.

Allora sai cosa devi fare?
Prendi questo libro, aprilo e leggilo. Qualcosa di te, dei tuoi pensieri inespressi, inevitabilmente lo troverai. E allora capirai che infondo siamo tutti in cerca delle stesse risposte. Semplicemente noi siamo i "prescelti" che le cercano in maniera errante e infelice. Ma prima o poi, spero che tutti noi troveremo la nostra strada maestra. Nàstenka!

L'opera conta meno di un centinaio di pagine, abitate da soli due personaggi. Questa storia non è propriamente una storia, ma sono racconti di un vissuto interiore, di un non-vissuto per l'inadeguatezza di una persona quadrata in una vita troppo tonda. Lo stile può risultare un po pesante, e siccome i concetti sono astratti e si inerpicano nella descrizione di sensazioni del profondo, è inevitabilmente abbastanza articolato. Sembra che i discorsi siano stati buttati giù tutti d'un fiato sulla carta.
E' una lettura estremamente consigliata a chi cerca di spiegarsi qualcosa di sé.
Vi lascio con un estratto significativo (almeno per me).


[...] perché mi vengono talvolta dei momenti di una tale angoscia, di una tale angoscia! Perché comincia già a sembrarmi in quei momenti che non sarò mai capace di cominciare a vivere una vita vera, perché già mi è parso di aver perduto ogni tatto, ogni fiuto per il reale, il presente; perché, infine, ho maledetto me stesso; perché dopo le mie notti fantastiche mi vengono quei momenti di lucidità che sono orribili! Intanto senti come intorno a te strepiti e si aggiri nel turbine della vita la folla umana, senti, vedi, come vivano gli uomini - vivono nella veglia, vedi, che la loro vita non è interdetta, che la loro vita non si dissiperò come un sogno, come una visione, [...]
[...] perché tu diventi pure adulto, esci dai tuoi ideali di prima: essi vanno in polvere, in frantumi; se poi non c'è un'altra vita, ti tocca di costruirla con quei medesimi frantumi. E intanto l'anima chiede e vuole qualcos'altro! E invano il sognatore rovista, come nella cenere, fra i suoi vecchi sogni, cercando in quella cenere almeno una favilla da rianimare col soffio, per scaldare col rinnovato fuoco il cuore intiepidito e risuscitare in esso tutto ciò che prima era così caro, che toccava l'anima, che faceva fervere il sangue, che strappava le lagrime dagli occhi e ingannava sontuosamente!

mercoledì 26 settembre 2012

I libri sotto la lampada.

Eccomi qui, a narrare le mie sventure di lettrice.
Circa due settimane fa mi sono recata presso una grande libreria che si preparava alla chiusura con gli sconti del 70%... e cosa vuoi di più dalla vita?
Ebbene arrivo alla suddetta libreria e c'è una fila enorme. No, non una normale fila composta, ma una vera è propria calca di gente che aspettava da un'ora affinché venisse chiamato il proprio nome per entrare. Lascio il mio e mi avventuro alla FNAC. Due ore dopo, migliaia di libri dopo, schiene curve e numerosi piegamenti sulle ginocchia, e me ne esco fuori dalla libreria con i miei piccoli acquisti (e al diavolo gli sconti!).
Era mia intenzione avventurarmi in un'opera a caso di Natsuo Kirino,
ma purtroppo dei suoi romanzi non c'era nemmeno l'ombra.
Allora ripiego - e che bel "ripiego" - su Murakami (ve lo ricordate? post #1, post #2).
Ben cinque delle opere del sensei si trovavano nella top 20 dei consigli della nota catena francese. Tra L'Uccello che girava le Viti del Mondo e La fine del mondo e il paese delle meraviglie, ho optato per quest'ultimo. L'immagine di copertina la trovo fantastica. L'amore spassionato di J.D. (protagonista della serie televisiva Scrubs) per gli unicorni mi ha letteralmente contagiata. Infondo, entrambi siamo sognatori. Senza contare poi, che questo titolo mi ricorda molto La fine del mondo e prima dell'alba, un manga di Inio Asano.

Comunque sia, questo non è stato l'unico acquisto della giornata.
Per quel romanticone di mio fratello ho comprato L'ultima canzone di Nicholas Sparks, che penso leggerò anche io prima o poi.

Ma la torre di libri su cui si poggia la mia lampada da scrivania non fa altro che
 diventare sempre più alta, al punto che il paralume tocca la mensola.
Si sono aggiunti infatti dei libri che mi ha prestato la mia amica:
Le notti bianche di Dostoievski
Molto forte, incredibilmente vicino di Jonathan Safran Foer (di cui adoro il film).
Dulcis in fundo, la cara Giunti mi ha inviato una copia
di Kayla 6982 di Karen Sandler... More info?

p.s. Infine, io e la mia amica siamo riuscite ad entrare miracolosamente nella libreria affollata, esattamente qualche secondo prima che bloccassero le visite. La svendita aveva reso le mensole così deserte che siamo uscite a mani vuote. Almeno ci siamo consolate dei nostri precedenti acquisti, invece di aspettare e tentare la fortuna lì.

lunedì 24 settembre 2012

Ciclo i Grandi Classici

Può sembrare piuttosto scontato recensire un classico, come del resto descriverne la trama, i pregi, i difetti, e l'importanza secolare dell'autore. Sono d'accordo. Infatti, con questo mio post intendo raggrupparne almeno quattro e di descrivervi brevemente le mie impressioni personali sul loro conto. In maniera molto schietta - senza fronzoli e riverenze - e cercando di non dire le solite frasi trite e ritrite su questi titoli proposti e riproposti da tutti.


Orgoglio e Pregiudizio di Jane Austen
Un vero capolavoro. Chi se lo sarebbe aspettato che sin dalla prima pagina di un'opera datata 1813 avrei ridacchiato dell'umorismo di Mr.Bennet? I famigliari di Lizzie, anzi no, tutti i personaggi da lei incontrati, sembrano far parte del nostro mondo, del nostro secolo. Certo, non ci sono propriamente gli stessi usi e costumi di stare in società, ma i personaggi presentano personalità molto realistiche e fatti facili da contestualizzare nel presente. C'è dunque sagacia, acutezza, dicerie, fraintendimenti, pragmatismo, sarcasmo, e quanto di più vero e coinvolgente ci possa essere nella storia di una giovane donna che sta al mondo. Non lasciate dunque intimidirvi dal periodo storico, e ancor meno stereotipate la trama... Sono certa che il romanzo conquisterà chiunque si dia occasione di leggerlo. Le vie da percorrere nella vita sono tante, spesso si intrecciano ad altre o percorrono viaggi paralleli, altre volte sembra che si staglino a miglia e miglia distanti dalla meta, e ci si sente sempre più soli, al punto da tornare indietro... Un pregiudizio altri non è che un giudizio affrettato e debolmente fondato su di una cosa. Ci vorrebbe meno orgoglio per ritornare sui propri passi, sulle proprie opinioni. Ma la domanda è... chi ha peccato di troppo orgoglio, e chi di pregiudizio?
voto: 5/5

Il ritratto di Dorian Grey di Oscar Wilde
Il messaggio e le riflessioni che vengono lasciate da quest'opera sono decisamente interessanti. Nonostante ciò, non mi ha conquistata del tutto. Che dire, è stata senz'altro una lettura piacevole, ma ad un certo punto sembrava l'elenco della lista nozze: gioielli, zirconi, arazzi... i vasi da notte, l'autografo di Lady Gaga, l'iphone5, la borsa di Fendi, eccetera, eccetera. Avete capito, no? La storia presenta numerosi spunti riflessivi, davvero pregiati, notevoli, ma che non mi fanno dimenticare la parte di mezzo dell'opera del bel giovanotto che comincia ad assaporare avidamente ogni forma di materialismo, ogni elemento del buon gusto e del piacere estetico. Il finale, come molti ben sanno, è d'impatto. L'inquietudine che riaccende i neuroni del lettore è davvero un toccasana per tirare su di morale a chi come me si stava avvilendo con la mania dello shopping del protagonista.
voto: 3/5

 Cime tempestose di Emily Bronte.
Spinta dal romanticismo struggente del film, ho pensato di potermi struggere ancora attraverso il romanzo. Be, a struggermi mi sono strutta... ma non è una cosa positiva! Al di là della delusione di un'eroe tanto malvagio da non aver pietà per niente e per nessuno - compresa la sua Catherine - al punto di convincermi che Heathcliff incarni il diavolo, in quest'opera nota per le atmosfere inquietanti determinate dalla psiche umana, ad appesantire già il bel quadro tematico, vi è la forma. Ultra descrittiva sull'ambiente, i campi, l'erba... i sassi, le formiche, gli sputi a terra... Okay, Okay. Torniamo seri. E' vero che il titolo fa un certo all'ambiente, ma la storia risulta morbosa sia nei sentimenti dei personaggi che nel richiamo alla natura. Decisamente migliore è la storia - mai raccontata sul grande schermo purtroppo - della seconda generazione dei tre fratelli. Una storia che si muove per opera di Heathcliff, l'ultimo sopravvissuto dei suoi disgraziati fratellastri. I figli di questi idioti, che non hanno fatto altro che disseminare odio e averne patito altrettanto per opera di loro stessi, hanno modo - seppure in maniera traballante - di riscattare l'opera. Essi sbagliano, ma si pentono in quanto pedine di un piano superiore, facendo ammenda dei loro errori. Meno male! 
voto: 2/5

Jane Eyre di Charlotte Bronte.
Una vera rivelazione che merita più attenzioni rispetto alla precedente opera di sua sorella. Probabilmente non avrà "fatto storia", ma indubbiamente la suddetta opera è oggettivamente magnifica. Una protagonista pensante, colta da mille dubbi su ciò che la circonda perché, per quanto si possa esser coraggiosi e intelligenti, ci sono certe circostanze che finiscono per sommergerci al punto da lasciare un segno su di noi. Un segno su una ferita già aperta sin dalla triste infanzia. Un segno che ti perseguita nonostante provi a cambiare vita e ti immerga lontano dal luogo dove hai lasciato il tuo cuore. Un luogo che fa male quanto i ricordi ad esso collegati. Charlotte, per quanto descrittiva, non risulta per niente noiosa o prolissa. Non vorresti prendere mai a testate la sua modesta eroina, che non risulta pesantemente piagnucolosa, e ama in maniera timida e gentile. Per quanto abbia un atteggiamento dimesso mantiene in maniera pacata la sua dignità. E per quanto soffra fino alla disperazione, stringe a se le redini della propria vita, di modo da tirarsi su, per quanto sconfitta possa essere.
voto: 5/5


I qui presenti titoli sono editi da numerose case editrici. Sono opere così note e così notevoli nella storia della letteratura (inglese) da esser passati - chi più chi meno - alle stampe di numerose grandi case editrici. Una in particolare, la Giunti Editore, ne ha creato una collana dal formato medio-piccolo, prezzo conveniente con tanto di note nei punti giusti, rilegatura resistente e aspetto accattivante - le cover infatti, fanno uso di immagini che attirano lo sguardo, specialmente alcune che richiamano i film ispirati ad essi.

domenica 23 settembre 2012

Tra Oracoli e Risposte

In un periodo per me ricco di domande e nessuna risposta, pensare non mi porta a nulla. Certo lo so, ci vuole un po d'azione, quell'azione spericolata che non ti lascia nemmeno il tempo di impiegare il cervello in altro. Però io sono pigra e incredibilmente impegnata a fissare il vuoto. Dunque in questi giorni arrivo a trastullarmi con i libretti delle risposte; avete presente? Quelli che apri una pagina a caso dopo un attento rituale o non so quale espediente di calcolo eccetera, eccetera.

Non ho ancora provato i tarocchi o la sfera di cristallo,
non preoccupatevi! xD

Ma ecco qui un paio di siti di puro svago e intrattenimento fatuo. Un po come quando leggiamo l'oroscopo senza crederci - lo critichiamo se non dice nulla di vero, e rimaniamo stupiti quando ci sembra che alcune previsioni caschino a fagiolo per noi.
Come si può vedere da questo sito, Carol BoltGeorgia Routsis Savas si son dati da fare con Il libro delle risposte, Il libro dell'oracolo e Il libro delle risposte d'amore, consultabili comodamente online. Ho provato a consultarlo ma la mia domanda non coincide in maniera logica col tipo di risposta ottenuta (forse perché ho dimenticato il rito in cui bisogna toccarsi la fronte o che so io).
Uno di questi libri lo ha la mia amica, e mi sono sempre divertita nello sfidare la sorte a capirci qualcosa di me. Di mio invece, ho L'Oracolo della Sibilla, edizione Giunti Editore.

L'edizione è molto carina e "magica", come potete vedere dalle foto che ho scattato personalmente.

lunedì 17 settembre 2012

C'erano una volta tre giapponesi e uno statunitense...

Adoro le immagini.
Da questo momento in poi ne metterò molte.
Molto o poco attinenti. Vi dispiace?

La scelta di Zhang Ziyi non è casuale. Oggi vi propongo alcune citazioni che mi sconfinferano, e queste provengono da autori asiatici... o meglio, tutti meno che uno.


Anche un sasso viene consumato da una pioggia troppo forte.
Arthur Golden - Memorie di una Geisha,


Con tutta me stessa avrei voluto fermarmi: smettere di camminare, smettere di vivere. Il pensiero che ci sarebbe stato un domani, e poi un dopodomani, e poi una settimana, non mi era mai sembrato tanto insopportabile. Continuare a vivere nei giorni a venire con quella sensazione di sconforto totale mi ripugnava. Mi era ingrata anche la mia stessa figura che percorreva le strade come quelle di qualsiasi altro passante notturno senza rivelare lo scompiglio che aveva dentro.
Banana Yoshimoto - Kitchen,


A me andava benissimo essere una persona qualunque.Avrei solo voluto abitare in qualche mondo sotteraneo, dove per lo meno non arrivasse la luce del sole.Possibile che non esista un posto senza le risate dei bambini e le serenate d'amore?
Hitomi Kanehara - Serpenti e Piercing,


Guardare troppo lontano è un errore. Se uno guarda lontano, non vede quello che ha davanti ai piedi, e finisce per inciampare. Ma anche concentrarsi troppo sui piccoli dettagli che si hanno sotto il naso non va bene. Se non si guarda un po' oltre, si va a sbattere contro qualcosa. Perciò è meglio sbrigare le proprie faccende guardando davanti a sé quanto basta, e seguendo l'ordine stabilito passo dopo passo. Questo, in tutte le cose, è il punto fondamentale.
Haruki Murakami - Kafka sulla spiaggia,



venerdì 14 settembre 2012

30 giorni insieme, #30

La prima volta che ho incontro una poesia di Rainer Maria Rilke è stato attraverso il romanzo La moglie dell'uomo che viaggiava nel tempo (a proposito, consigliatissimo!). Egli è un poeta e scrittore austriaco degli anni a cavallo tra il 19° e 20° secolo. Senza tirarvela per le lunghe, vi dico che quest'uomo ha viaggiato molto, e tra gli impegni a teatro si è ritagliato un proprio spazio all'interno della storia della poesia. Nelle sue tematiche è importante dirvi che cerca di distanziarsi dai concetti teologici, preferendo ad essi una ricerca scientifica della verità. Ciò non va inteso come una nota di demerito. La penna di Rilke non manca di qualità, come noterete qui, in un pezzetto di lui. Spero vi piaccia.


A Lou Andreas-Salomé
Non posso ricordare. Ma quei momenti
puri dureranno in me come
in fondo a un vaso troppo pieno.
Non penso a te, ma sono per amore tuo
e questo mi dà forza.
Non ti invento nei luoghi
che adesso senza te non hanno senso.
Il tuo non esserci
è già caldo di te, ed è più vero,
più del tuo mancarmi. La nostalgia
spesso non distingue. Perché
cercare allora se il tuo influsso
già sento su di me lieve
come un raggio di luna alla finestra.

*** -Si chiudono così i 30 giorni assieme- ***

Sii paziente verso tutto ciò
che è irrisolto nel tuo cuore e...
cerca di amare le domande, che sono simili a
stanze chiuse a chiave e a libri scritti
in una lingua straniera.
Non cercare ora le risposte che possono esserti date
poichè non saresti capace di convivere con esse.
E il punto è vivere ogni cosa. Vivere le domande ora.
Forse ti sarà dato, senza che tu te ne accorga,
di vivere fino al lontano
giorno in cui avrai la risposta.


giovedì 13 settembre 2012

30 giorni insieme, #29


Penultimo incontro. Di cosa parliamo? Di un libro di cui non si parla ancora abbastanza. Player One di Ernest Cline. Si tratta di un romanzo ricco di rimandi e citazioni, così numerose che è difficile da cogliere tutte. Oltre ai ricchi riferimenti e alla notevole creatività, la storia si muove nel futuro, nell'anno 2045. In un mondo fin troppo sovrappopolato la cui popolazione vive in stato di indigenza, OASIS rappresenta una via di fuga dalla realtà. Questo agognato mondo virtuale è come una salvezza o un dono... e questo dono sta cercando il suo proprietario. Il creatore di OASIS in punto di morte lascia intricati indovinelli fatti di giochi e citazioni: chi li risolve tutti sarà l'erede del programmatore.

I diritti del romanzo sono stati acquistati dalla Warner Bros prima ancora che il volume giungesse sugli scaffali delle librerie (nel 2011). A quanto pare, l'originalità di Cline è stata presto notata, e la storia si prevede ottima per i nostalgici degli anni '80. Se lo siete, non c'è da indugiare ;)



mercoledì 12 settembre 2012

30 giorni insieme, #28

Giungiamo lentamente agli sgoccioli della rubrica. Vi ricordo ancora la nuova pagina facebook, e la sua socia. Detto ciò, stasera proseguiamo con un doppio post. Abbandoniamo per un attimo il mondo della musica (misto a poesia nel caso di Ligabue) e parliamo di uno scrittore noto al mondo della letteratura contemporanea.
Carlos Ruiz Zafón è uno scrittore spagnolo che esordisce nel 1993 con Il principe della nebbia.
Ma conquista un più ampio pubblico nel 2001 con L'ombra del vento, allargando la sua fetta di lettori abbracciando un genere decisamente più adulto.
La trama nel senso generale ha ottime basi, decisamente affascinanti. 
Il Cimitero dei Libri Dimenticati. Uno scrittore misterioso. Un ragazzo in cerca di risposte.
Il tutto è raccontato mantenendo comunque il contatto con la realtà e la concretezza della vita del protagonista adolescente, Daniel. Attraverso di lui impariamo a scorgere la sua crescita interiore e il senso d'angoscia («L'ansia è la ruggine dell'anima.») tipico di un'età non propriamente facile - e non lo aiuta nemmeno la sua indole che lo porta in contro a circostanze da evitare.
Il talentuoso Zafon ha una una scrittura amabile, ammaliante. Parla di un po di tutto, comprese le sensazione dell'anima, che descrive con acutezza, in poche parole che giungono come uno schiaffo in pieno viso.
Devo ammettere che della storia in sé, ho meglio apprezzato alcuni aneddoti o aforismi, insomma, più del contenuto ne ho amato la forma.

Una menzione speciale la merita l'edizione, edita dalla Mondadori,
che vede numerose varianti, tutte molto pratiche ed economiche, oltre che ben fatte.

- Edizione: 5
- Contenuto: 4
- Forma espressiva: 4
- Prezzo: 5
Giudizio Finale: 4.5 /5

30 giorni insieme, #27

Un amore pronto a sudare
[...]
quelli che si fingono
più a favore
lasciano che si sappia
il loro compatire
mentre dicono
una vita ce l'abbiamo tutti

non è che gli abissi cambino

nemmeno l'idea di fortuna
nè del suo contrario
[...]
un amore che comincia d'estate
si è perso la primavera
ma non lo si vedrà mai
pensare
all'autunno
imminente

Un estratto poetico di Luciano Ligabue, che con queste parole di apertura attacca il brano Ho perso le parole.

Vi invito a dare un'occhiata al video in questione, poiché le parole del cantautore italiano sono tutt'altro che scontate. Come nello stile dei sue testi musicali migliori, le parole non sono scelte a caso, producono un'idea su sensazioni comuni che il pubblico valorizza secondo le esperienze personali. Dunque, il suo stile non prevede parole piatte in questa canzone in particolare, il cui testo non è lasciato al caso di qualche ritornello bombarda-orecchie. La penna dell'autore in questo caso è messa da parte, e si propone al pubblico con la sua voce ruvida e grattata, che insaporiscono di un certo vissuto ciò che sta comunicando.

domenica 9 settembre 2012

30 giorni insieme, #26

The dog days are over
The dog days are done
The horses are coming
So you better run
Vi ricordate tempo fa, un bel po di mesi fa, era Maggio,
e tirai fuori il testo di una canzone.
E' pur sempre un testo, è pur sempre un qualcosa che può andare
"sulla carta". Come la volta scorsa, questa volta vi tiro
fuori un testo che mi è entrato in testa.
E' molto energico e il ritornello fa al caso nostro,
visto che i giorni afosi ("dogs days") stanno volgendo al termine,
vi invito a prestargli ascolto.
Il ritmo incalzante è dei Florence + The machine.
Ormai adoro Florence, la sua voce è potente e le sue parole ostiche.
Vi tornerò sicuramente a parlare di lei!


And i never wanted anything from you
Except everything you had and what was left after that too, oh
Happiness hit her like a bullet in the head
Struck from a great height by someone who should know better than that


sabato 8 settembre 2012

30 giorni insieme, #25

Perdonate l'assenza. Forze di causa "minore" (minorate, rotture, fonti di stress... roba così, ecco!) mi hanno tenuta lontana dalla rubrica... A soli cinque appuntamenti dalla fine. Quindi acceleriamo la pubblicazione, e riparto con una lettura poco entusiasmante.
Una lettura da sedia a dondolo e copertina di pail... no va be, non esageriamo, è solo Settembre!
Eppure, in queste giornate piovose, o per lo meno "fresche" abbiamo bisogno di un romanzo che ci ricorda anche solo vagamente, le atmosfere nostalgiche del caminetto. Ed eccoci qui con Cecelia Ahern e la sua opera più nota, PS - I love you.
Senza mezzi termini: lo stronco.
Sì esatto... per quanto se ne parli, per quanto abbia una piacevole controparte cinematografica, questa storia non sa da farsi. Non sono una persona che si tira indietro dinanzi a storie lacrimevoli e dall'atmosfera pesante o straziante (vedi: Un uso qualunque di te, I fiori del male), solo che questa è patetica.
Tanto per iniziare, alla protagonista non manca il marito, il compagno di una vita; bensì le manca il palo che la aiuta a portare avanti la casa. Per carità, non voglio fare la moralista che pensa solo ai sentimenti, il pensiero pratico prima o poi si affaccia alla mente di tutti, anche nelle piccole questioni di tutti i giorni. Però, fondamentalmente la protagonista non ci racconta molto della personalità del marito, ma solo di quanto fosse servizievole, presente e magnifico nel dividere la vita con lei. Senza come, senza ma, né perché. A questo punto vien da chiedersi, ma è proprio quella precisa persona che stai piangendo? Proprio perché era lui e nessun altro?
E poi be, che dire... il fallo della storia è la protagonista, ma non scherza nemmeno la penna della scrittrice. Ho fatto fatica a leggerlo, non era abbastanza accattivante e tanto meno caloroso. Non mi ha infuso alcun sentimento, nonostante l'esito del romanzo lascia scorgere un punto di svolta nella protagonista che è pronta a vivere e a tuffarsi di nuovo, nelle giornate che compongono la sua nuova storia. Niente. Questo romanzo non mi lascia niente. E' vacuo e la protagonista non sa seriamente dove sbattere la testa. Tutto qui.
In compenso, vi consiglio di godervi il film, dalla trama saggiamente alterata ;)


- Edizione: 3
- Contenuto: 1
- Forma espressiva: 1
- Prezzo: 3
Giudizio Finale: 2 /5

domenica 2 settembre 2012

Cianciando a ruota libera

Ho momentaneamente sospeso la rubrica,
manca poco e intendo portarla a termine come preventivato.
Oggi però, voglio porre all'attenzione dell'utenza un po di pagine.

Innanzitutto, se non l'aveste notato, da un po di tempo abbiamo i banner pubblicitari.
Il blog è dunque disponibile ad affiliazioni o altro.
Più o meno sempre da un mese ho deciso di raccontarvi un po di me
in un wall of text di puro delirio. Chiedo venia, ma ecco qui il risultato:

Non è finita qui. Ho da sempre gestito la pagina fb de 'Le migliori frasi', e appoggiandomi ad essa ho linkato un po dei post qui presenti. Ma da oggi - da stasera per la precisione - godiamo di una pagina specifica.


martedì 28 agosto 2012

30 giorni insieme, #24

Ed eccoci qui. La rubrica sta quasi per volgere al termine, cliccate qui se vi va di dare un'occhiata agli appuntamenti precedenti. Intanto oggi parliamo del primo titolo della fortunata collana 'Y' della Giunti Editore. Si tratta di Speak, noto per lo più per il film interpretato dall'ormai famosa Kristen Stewart. Lo ricordo come se fosse ieri, il giorno in cui ricevetti il pacchetto con DVD+Libro. Il cofanetto è ben rilegato, tutto in bordeaux. Il libro è breve e rende in maniera coincisa le idee e le sensazioni di una ragazza la cui vitalità e spensieratezza della gioventù le son state strappate via, relegando la propria voce nel profondo, e annegando nella vita quotidiana, dove si muove silenziosamente fra i compagni, giorno dopo giorno.
Laurie Halse Anderson pubblica il romanzo nel 1999, e giunge in Italia - assieme al film sottotitolato in italiano - dodici anni dopo. E' valsa l'attesa, e vale la pena leggerlo. La storia narrata a mo' di diario è scabra di dettagli inutili o artificiosi francesismi. E' pulita e diretta, proprio come il difficile messaggio che Melinda cerca di far passare. A tratti è proprio scritta nel gergo giovanile, proprio per rendere la storia quanto più verosimile possibile. La protagonista è una teenager emarginata e cambiata. Cambiata da una sorta di incidente che non riesce a raccontare. Caccia quella sera via dai suoi ricordi, la prende a pugni fingendo che nulla è mai accaduto davvero. E nel tentativo di minimizzare gli eventi, urla silenziosamente
L'interpretazione cinematografica ricalca a dovere i giorni che si susseguono velocemente, e l'inerzia con la quale Melinda cerca di sopravvivere nascondendo il dolore. Ragion per cui, consiglio entrambe le versioni che sono inseparabili nell'edizione italiana.



- Edizione: 4
- Contenuto: 4
- Forma espressiva: 4
- Prezzo: 5
Giudizio Finale: 4 /5

lunedì 27 agosto 2012

30 giorni insieme, #23


  • L’SI – il Soggetto Ignoto, ovvero lo stronzo infinito
  • Il fascino sottile dello stronzo
  • La squadra antistronzi
  • La diagnosi dello stronzo
  • Lo stronzo al potere: organizzarsi contro
  • La strategia dello stronzo: il gioco senza regole
  • Anche lo stronzo è vulnerabile
  • Riconosci il capo stronzo e capirai dove lavori
  • Le promesse dello stronzo impostore
  • Lo stronzo onnisciente: un collega prezioso

101 modi per liberarti dagli stronzi e trovare soddisfazione nel lavoro è un titolo che salta agli occhi, nevvero? Mesi fa ero in autogrill e mi sono imbattuta in questa enorme colonna rosa con la prima parte del titolo ben visibile (e certo, perché la parola stronzi non passa mai inosservata sulla copertina di un volume bello corposo). Il sottotitolo è appunto: Gli stronzi al lavoro: manuale per riconoscerli e sopravvivere felici a cura di Luca Stanchieri. Non l'ho comprato, ma trovo sia divertente porre l'attenzione su questa uscita curiosa (e anche economica, diciamocelo). Vi lascio con la descrizione ufficiale!

"I luoghi di lavoro sembrano sempre più infestati da stronzi. E nessuno di loro è simpatico. Il capo stronzo rende la vita impossibile, il cliente stronzo ti rovina la giornata, il collega stronzo ti irrita; alcuni contesti lavorativi sono fondati sulla cultura dello stronzo tanto da definire una nuova categoria: le aziende stronze.
Supponenza, diffidenza, controllo, aggressività, invasività, presunzione, arroganza e, perché no, idiozia: la stronzaggine è un fenomeno relazionale che sembra avere il proprio luogo d’elezione nel posto di lavoro.
Questo libro si pone l’obiettivo di riconoscere e riassumere gli atteggiamenti e i comportamenti tipici di questa categoria e offrire mezzi di tutela e difesa."

- Edizione: 4
- Contenuto: 1
- Forma espressiva: 3
- Prezzo: 5
Giudizio Finale: 3 /5
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